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I TAROCCHI


Chupacabras

I Tarocchi, come strumento di divinazione, pare che provengano da un'evoluzione delle carte da gioco, presenti nel XV secolo nell'Italia settentrionale, e giunti in Europa attraverso contatti con i Mamelucchi egiziani. Diffusi in Europa nonostante la condanna della Chiesa, i tarocchi sono stati in seguito arricchiti con la simbologia cabalistica, astrologica, massonica ed altre tradizioni mistiche, come quelle magico-religiose egiziane ed ebraiche.
Tradizionalmente, il mazzo è composto da 56 carte o Arcani, a cui se ne aggiungono 22 dette "Trionfi". I Trionfi, numerati da 1 a 21 (più lo zero del Matto), spesso in numeri romani, e raffigurano generalmente umani, animali o figure mitologiche. Nel mazzo ci sono carte della tradizione del gioco suddivise in 4 semi di 14 carte (coppe, danari, spade, bastoni): dall'asso al dieci più 4 figure dette "Onori" o "Carte di Corte" (Re, Regina, Cavaliere e Fante). Nella moderna terminologia, i Trionfi sono detti "Arcani Maggiori", mentre le altre carte, "Arcani Minori".
Il mazzo di tarocchi più antico risale al 1428, e lo potrete ammirare presso l'Università di Yale (Connecticut). Si suppone sia stato realizzato in occasione delle nozze tra Filippo Maria Visconti, duca di Milano, e Maria di Savoia.
L'archeologo e massone francese Antoine Court de Gébelin fece risalire i tarocchi all'Antico Egitto asserendo nel suo "Le monde primitif", che rappresentavano la trasposizione in immagini dei Libri di Thot da parte dei sacerdoti egizi. Nella metà dell'800, l'occultista Eliphas Lévi, sostenne invece che la Cabala Ebraica fosse la fonte.
Il termine tarocco compare per la prima volta in un inventario della corte di Ferrara del dicembre 1505, riferito ad alcuni giochi detti anch'essi "Trionfi". Tuttavia, sulla reale origine del termine ci sono solo supposizioni: dall'egiziano "Ta-Rosh" (via regale), o dall'egiziano "Taru" (consultare), oppure dal tetragramma cabalistico (Tora o Rota)...
L'utilizzo dei tarocchi in campo esoterico risale al XVII secolo a Bologna, anche se la loro diffusione preditiva lo si deve all'esoterista francese Etteilla (Jean-Baptiste Aliette)
, attraverso la pubblicazione di una serie di libri.
Il mondo dei Tarocchi altro non è che la rappresentazione allegorica del rapporto medievale fra l'uomo e Dio. Il Sommo Creatore, con la concezione dell'epoca del suo creato (il paradiso con i 9 cieli e le stelle fisse, le schiere angeliche, l'inferno con il Diavolo...), governa quindi il mondo attraverso una serie di operatori e di meccanismi celesti che si ripercuotono dal suo rappresentante celeste (La Papessa), fino all'ultima delle sue creature (Il Mendicante). Fra queste meccaniche celesti e l'umanità si svolgono le vicissitudini terrene come la fortuna (la Ruota), la malasorte (la Torre, l'Appeso) o l'amore (gli Amanti). Le allegorie sono incredibilmente attuali, e per predire il futuro, si prestano perfettamente ad ogni epoca successiva al medioevo.
Infine, alcune curiosità: i tarocchi ispirarono il romanzo fantastico di Italo Calvino, "Il castello dei destini incrociati (1969) mentre a Riola (BO) c'è il Museo dei tarocchi che conserva raccolte e dipinti dedicati all'argomento.

INTERPRETAZIONE DEI TAROCCHI

IL BAGATTO

Il Bagatto...

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