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LOCHNESS (NESSIE)


Il Mostro di Lochness

Il cosiddetto mostro di Lochness è decisamente uno dei misteri più affascinanti mai conosciuti. Lo scenario in cui si è generato, le Highlands scozzesi è l'habitat ideale per generare una leggenda criptozoologica, un lago, il Loch Ness, vasto (39 km) e profondo 230 metri, incastonato fra colline ricche di storia antica e proverbiali nebbie che gli donano quell'aspetto tipicamente spettrale.
Tutto comincia nel lontanissimo 565 d.C., quando San Columba, un prete irlandese che viaggiava, attraversò quei luoghi, per diffondere il cristianesimo tra i Pitti (gli antichi abitanti della Scozia), da non confondere con San Colombano. Giunto nei pressi di Inverness, sulle sponde del locale lago, si trovò dinanzi ad un gruppo di persone in lacrime. Piangevano le povere spoglie di un ragazzino orribilmente straziato. Gli dissero che era l'ultima di una serie di vittime causate da Nisaeg, un misterioso mostro acquatico che viveva nelle profondità del lago. Tutti in paese evitavano di immergersi nel lago ma il giovane, con la testardaggine della sua età non aveva ascoltato i genitori e si era tuffato. Il santo era accompagnato da un monachello, Lugne, e decise subito di usarlo come esca nel lago. Lugne esitante ma ubbidiente si gettò in acqua e guadagnò il largo. Subito l'acqua intorno a lui prese come a ribollire quando dagli abissi emerse il mostro travolgendo il monaco con una poderosa onda. Era simile ad un drago dal colorito verde-bluastro, inspirò un paio di volte increspando le narici, distese il suo lungo collo verso il malcapitato e con un ruggito spalancò le sue fauci!
San Columba, appostato sulla riva, alzò il braccio destro e gridò: "basta!". Poi aggiunse: "nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo, io ti ordino di non andare oltre! Ti ordino di non toccare quell’uomo! Ti ordino di retrocedere e di non tornare!". Per usare le parole scritte dall'agiografo di San Columba nel 685 d.C.: "...il mostro scomparve tra i flutti con orribili ringhiate di dolore, sprofondando nei fondali lacustri". La gente tornò a vivere la sua normalità e il mostro non riemerse più, almeno fino al 1888...
Quell'anno, Alexander Macdonald dichiarò di aver avvistato nel Loch Ness una specie di salamandra gigante. Certo, di leggende e storie legate ad un santo che scaccia draghi e mostri dai laghi ne sono piene le cronache, San Giulio sul Lago d'Orta per citarne uno vicino, ma prima di parlare di fantasie, facciamo un salto ai giorni nostri e vediamo cosa sappiamo.
Nel 1933 il signor George Spicer riferì di aver visto una grande creatura nel lago mentre era in vacanza con la moglie. Percorrendo la strada che costeggia lo specchio lacustre, la coppia osservò un animale lungo da 12 a 15 metri con collo da giraffa, testa rettile e corpo massiccio, tuffarsi nel lago. Si disse certo di aver osservato una creatura preistorica, forse un plesiosauro.
L'avvistamento risvegliò le leggende e nacque una vera e propria caccia al mostro con tanto di ricompensa di 20.000 sterline da parte del proprietario di un circo.
La Royal Georgraphic Society e l'Illustrated London News inviarono esperti e giornalisti sul luogo e ben presto numerose burle, furono scoperte segnando una battuta d'arresto delle ricerche, ma l'anno seguente un motociclista avvisterà la creatura riaccendendo l'interesse. Lo stesso anno viene scattata la foto più famosa di "Nessie", come da un po' la chiamavano affettuosamente, ma la foto altro non è che l'ennesimo falso, ammesso nel 1994 dallo stesso fotografo.
L'8 novembre 1934 il mistero di Loch Ness sarà l'argomento delll'assemblea generale della Linnean Society di Londra, la famosa società scientifica. Sir Edward Mountain, noto mecenate delle assicurazioni, decise di dare il suo contributo, mandò 20 osservatori intorno al lago sotto la supervisione del capitano Fraser. L'èquipe venne equipaggiata di macchine fotografiche prestate dalla Kodac Co. Ltd e di binocoli da campo. Il settembre successivo, Fraser riprese la creatura con un teleobiettivo ad una distanza di circa 1 miglio (1600 metri circa). La Kodak, valutando la foto, stimò che Nessie potesse misurare 8 piedi di lunghezza (quasi 2,5 metri). Il filmato proiettato fra gli esperti venne interpretato in modo assai controverso, si parlò di foche, lontre, orche o di dimensioni stimate errate, e non si arrivò a nessuna conclusione definitiva, anche perché i fondi stanziati finirono e la ricerca si concluse.
Durante la II guerra mondiale, si registra soltanto la testimonianza di un militare dell'esercito, C.B. Farrell che, pattugliando le acque, vide uno strano animale fra le acque.
1966 è la volta di Tim Dinsdale che riprende Nessie mentre nuota. Il filmato viene affidato alla Ryal Air Force che parla di una barca controluce ma dopo aver mostrato il filmato sensibilmente tagliato. I dubbi restano.
Nel 1969 si effettuò un esperimento col sonar. L'apparecchio rilevo per ben 2 volte un grosso animale in profondità. C'è da dire che erano anni in cui il sonar era in fase di sviluppo, pertanto alquanto impreciso.
Negli anni '70 il dottor Robert Rhines attirerà l'attenzione di tutto il mondo sul lago mostrando una fotografia del mostro da lui scattata. Purtroppo si scoprirà essere una elaborata bufala.
Nel 1987 vennero dagli Stati Uniti due ricercatori, Adrian Shine e Darrel Laurence, ed avviarono un'indagine su larga scala. Diedero vita all' "Operazione Deepscan", una ricerca ad ampio spettro sul lago attuata da 24 barche, equipaggiate con potenti e sofisticati sonar. La ricerca coprì il 60% del lago e fu una totale delusione, non trovarono altro che pesci della lunghezza massima di 1 metro anzi, a differenza di quanto raccontato dal dott. Rhines, il lago non presentava alcun rilievo sottostante, le rive declinavano dolcemente verso le profondità. Questo spinse i due ricercatori ad approfondire il mistero fino a quando scoprirono di aver cercato nient'altro che le tracce di una inspiegabile truffa.
Col tempo, vari studi hanno mostrato un lago assai povero di nutrienti, e se un plesiosauro ci dovesse vivere, non potrebbe sfamarsi di plancton, piuttosto di pesci. Per un certo periodo si è ipotizzato che il lago potesse avere un dedalo di caverne o collegamenti con il mare esterno, ma al momento non vi sono prove a sostegno.
Nessie resta una leggenda, e se qualcosa di vero c'era, oggi non c'è più. Se un animale preistorico ha abitato il Loch Ness in questi ultimi secoli, si è certamente estinto, per buona pace degli scienziati che da sempre non hanno creduto alla sua esistenza.

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